Lettera a Un Bambino Mai Nato by Oriana Fallaci

By Oriana Fallaci

Il libro è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l'età né l'indirizzo: l'unico riferimento che viene dato in step with immaginarla è che vive nel nostro pace, sola, indipendente e lavora. Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte d'essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio in keeping with costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta l. a. donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove l. a. sopravvivenza è violenza, los angeles libertà un sogno, l'amore una parola dal significato non chiaro. Con los angeles prefazione di Lucia Annunziata.

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Di nuovo le coltellate. Si allungano fino al cervello per bucarlo come allora. Sto sudando. Mi sale la febbre. E arrivato il nostro momento, bambino: il momento di separarci. E non lo voglio. Non voglio che ti strappino con il cucchiaio, per gettarti nella 34 pattumiera tra il cotone sporco e le garze. Non vorrei. Ma non ho scelta. Se non corro alL'ospedale perché‚ ti stacchino da queste viscere cui resti aggrappato, mi ammazzi. E questo non posso permetterlo. Non devo. Tu sbagliavi a dire che non credo alla vita, bambino.

La gabbia ha resistito. Era davvero una gabbia ed era davvero un tribunale e s'era svolto davvero un processo dove tu mi avevi giudicato colpevole perché‚ io mi giudicavo colpevole mi avevi condannato perché‚ io mi condannavo. Restava soltanto da decider la pena e questa era ovvia: rifiutare la vita e tornare al nulla con te. Ti ho teso le braccia. Ti ho supplicato di portarmi via con te, subito. E tu mi sei venuto accanto, mi hai detto: Ma io ti perdono, mamma. Non piangere. Nascerò un'altra volta .

Arrivare é morire, durante il cammino puoi concederti soltanto fermate. Se almeno riuscissi a convincermi che tu sei stato una fermata e basta, che una morte non ferma la vita, che la vita non aveva bisogno di te, che questo dolore é servito a qualcosa e a qualcuno. Ma a chi serve un bambino che muore e una mamma che rinuncia ad essere mamma? Ai moralisti, ai giuristi, ai teologi, ai riformatori? In tal caso c'é da domandarsi chi sfrutterà questa storia e quale sarà il verdetto del loro tribunale.

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